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NOVECENTO ARETUSEO
La Scuola d’Arte di Siracusa 1900-1965


24x30 - pagg. 112

ISBN: 88-8243-143-6

euro: 20,00

«[...] Vi è una Sicilia “babba”, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia “sperta”, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell’angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio... Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d’identità, né so se sia un bene o sia un male. [...] Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. [...]» Nelle poche parole di Gesualdo Bufalino, il senso di una raccolta di immagini e di storie, il significato del lavoro di un’istituzione siracusana, la Scuola d’Arte Applicata all’Industria, oggi Liceo Artistico “A. Gagini”. Sfogliando le pagine del libro, si effettua un percorso che copre un arco temporale ampio e significativo, (1880-1960), nel quale l’arredo urbano ed artistico della città di Siracusa è stato influenzato fortemente da artisti di rilievo formati dall’Istituto.



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